Una storia di fratelli

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Cos’è una famiglia? La famiglia è una storia. Amo leggere le storie, soprattutto quelle a lieto fine. Lieto fine e buoni sentimenti.

Raccontare la mia è un po’ più complicato ma ci provo.

La nostra di famiglia ha le radici profonde che penetrano su quest’argilla.

Il Malaserena e il Luciomaria, una storia di fratelli, di un padre, di un nonno.

Fratelli che da bambini hanno vissuto il frastuono della vendemmia nel giardino di casa, giocando nella cantina con le volte a crociera, mettendo il naso dentro le botti di legno impregnate da quell’odore inconfondibile, cercando di capire come si accoppiavano quei tubi con quelle fascette di ferro, quei tubi gialli e verdi che spuntavano quando arrivava l’uva e facevano giri lunghissimi per tutto il pavimento con il mosto dentro, i raspi, i carri, i trattori.

Gli operai che si lavavano gli stivali dal fango o si sbattevano la camicia dalla polvere, che scherzavano, che litigavano, nella fretta, nell’improvvisazione che in campagna e’ sempre una costante.

Bambini che hanno vissuto i mesi dopo la vendemmia, i mesi silenziosi, di tini in penombra, quando si aspetta e poi quando si imbottiglia, quando si mettevano i tappi con quell’attrezzatura di ferro che se non spingi forte il tappo resta per metà fuori, etichette scritte a mano che attaccavamo con la colla stick e non venivano mai dritte.

Bambini che crescono e fanno altro, studiano altro e poi ripartono da zero, un nuovo terreno, scelto con cura, un nuovo vitigno che mantiene le caratteristiche antiche.

Ricordo perfettamente il primo anno in cui si raccoglieva la nostra Lacrima, la vigna piano piano entrava in produzione, la raccolta non era abbondante, ma finalmente avevamo le mani macchiate del succo della nostra uva, il nostro lavoro vedeva i primi risultati, non sapevamo ancora come sarebbe stato il nostro vino, se il nostro progetto, le nostre idee avrebbero avuto successo, mio figlio aveva un anno e mezzo, se ne stava nel cassone del camion  a mangiare qualche acino, era fra i primi ad apprezzare quel gusto dolce dell’uva appena raccolta, poi quel raccolto è diventato il nostro Malaserena, il nostro Luciomaria.

Oggi, molti di voi hanno potuto conoscerlo e portarlo nelle loro case, nelle loro tavole apparecchiate per la domenica o per un piovoso venerdì sera, molto spesso mi dite: “prendo una bottiglia per mio fratello o per mio papà o per il mio amico o porto una bottiglia a mia cugina o alla mia collega” spesso vi guardo mentre lo caricate con cura per non farlo rovinare nel viaggio in auto.

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